Settembre è stato il mese che ha visto l’inizio della Coppa del Mondo di rugby, svolta stavolta in Francia. AL di la della cerimonia inaugurale, del tutto inappropriata e lontana dal mondo rugbystico, la rassegna ha messo finora in campo un’organizzazione e degli spettacoli veramente all’altezza di una rassegna mondiale. Gli stadi meravigliosi, in attesa di future manifestazioni, erano ricolmi di persone, curati e stupendi da un punto di vista architettonico.
Qualche domanda però questa manifestazione l’ha suscitata da subito e non solo riguardo il rugby:
A. Tifosi:
Sembra che il mondo rugbistico goda di benessere economico inaspettato: i tifosi delle varie nazionali hanno trovato biglietti, sistemazioni carissime anche venendo dall’altra parte del mondo. Portoghesi, figjiani, italiani, neozelandesi, samoani, australiani, gallesi, inglesi, irlandesi hanno ricolmato gli spalti per seguire i propri beniamini. Devo dire che con notevole sforzo avrei voluto partecipare anche io, ma i biglietti erano già esauriti all’indomani dell’apertura delle vendite, con biglietti costosi; lascio immaginare le sistemazioni per vitto e alloggio in una nazione che sappiamo vede le maggiori città al top della classifica per la non economicità alberghiera e di ristorazione
B. Rugby:
a.Sport che da sempre affascina senza bisogno di evocare ogni volta concetti come Appartenenza, Attaccamento alla maglia, Orgoglio. Si fa un gran parlare, ma pochi sanno di cosa si parla. Inutile altresì parlarne, quando anche un bambino che inizia qualsiasi sport questi canoni li ha dentro di sé da subito. I professionisti, perché ormai di questa categoria parliamo, dovrebbero averli tatuati i valori su citati, quindi inutile ripeterli.
b.Arbitraggi che non lasciano scampo a errori…si dice! Coadiuvati da una miriade di telecamere, a ogni dubbio richiamano il TMO (sistema che ha fatto da precursore al VAR, arrivato con notevole ritardo) e li altri tre / quattro arbitri in poltrona cercano e indicano nel fotogramma ripreso e registrato un fallo che viene sanzionato subito con cartellino giallo. Durante la penalità dei dieci minuti di “espulsione” del giocatore sanzionato, i giudici del TMO valutano se il fallo gode di cattiveria e pericolosità, e a quel punto il cartellino giallo potrebbe essere tramutato in rosso, cioè espulsione definitiva dell’atleta.
c.Falli e contatti sempre più duri e qui si innesca un “gatto che si morde la coda” infinito: i pesi e le stazze degli atleti sono sempre più importanti cosi come le velocità d’esecuzione delle varie fasi di gioco. E’ chiaro che un impatto con stazze da 100-110 kg lanciati a velocità sono difficili da fermare e sugli impatti dei placcaggi si scatenano delle forze che incidono sulle ossa dei malcapitati. Adesso, se da una parte gli arbitri cercano di percepire il minimo accenno di fallo che può generare pericolo, dall’altra visto il tempo impiegato per questa ricerca gli atleti hanno modo di recuperare. Quelli che bene parlano, dicono che questo sport sta cambiando da aerobico ad anaerobico, mentre altra mente ha coniato la frase
”Lavorando per la sicurezza e stanno rendendo il rugby più pericoloso”
d.Squadre. Inutile parlare di nazionali che hanno “deluso”: in primis Italia e Australia.
La prima secondo me non ha nemmeno deluso…ha fatto il compitino che svolge da vent’anni, adesso nel professionismo, ha migliorato il gioco e ha fatto in modo che le teste si ergessero a campioni del momento: Francia e Nuova Zelanda hanno azzerato in tre ore in campo tutte queste velleità. Adesso ci aspetta un XVI Nazioni dove con il cucchiaio cercheremo di raccogliere il nuovo corso Argentino del nostro allenatore. Già gli allenatori...il nostro CROWLEY (non so come si pronuncia figuriamoci come si scrive!) ha imposto un gioco devo dire bello, che ha portato l’Italia a fare quasi timore, vista la tattica espressa in campo. Peccato che come tutti gli allenatori, hanno le loro visioni che comportano il cambio ruoli ai giocatori e a osannare giocatori che sono inutili, per tutti FAIWA, VARNEY, MELO. Altra storia per l’Australia: li un tale EDDIE JONES, guru del mondo rugbystico d’alta quota, ha deciso che la squadra era da rifondare perché a suo dire vecchia e ha messo in campo tutti ragazzi, per carità ce ne avessimo noi, e i risultati sono venuti meno con l’esclusione dai quarti di qualificazione.
e.Ancora squadre: in un rugby fatto oggi di compiti a casa, con 6 ore di palestra e due di tattica, dove in campo devi esprimere per prima cosa potenza (quindi Kg), poi velocità, poi tecnica spesso ci si scorda dei fondamentali. Ecco che passaggi improbabili, touche che fanno ridere, tallonaggi inesistenti a favore di una mischia potente sono spariti dal prontuario del buon giocatore di rugby. A ricordarci la mancanza di queste nozioni ecco arrivare le squadre del pacifico prima fra tutte le FIJI poi Samoa poi Tonga che riescono magicamente e miscelare potenza tecnica e fondamentali. Peccato peccano un po' di pazzia pura perdendo a volte la visione del gioco, ma è una bellezza vederli. Anche altre squadre hanno fatto la loro figura magica pur non qualificandosi, vediPortogallo, Georgia, Giappone: molte sono imbottite di giocatori equiparati, acquisiti, naturalizzati…non so cosa voglia dire bene bene ma tant’è.
C. Lamaro el captain -Come giocatore nulla da dire, e soprattutto non sta a me dirlo, come capitano credo manchi della leadership necessaria. Nei momenti difficili, mi sembra in bambola come i compagni, senza alcuna azione capace di scuotere l'ambiente. A solo esempio nella partita Galles Fiji, i gallesi non sapevano che pesci prendere, quasi ridicolizzati dai figiani. A quel punto Biggar il capitano, a preso di petto tutti e 14 i compagni spronandoli a effettuare una prestazione a loro livello: il risultato? Partita vinta, con molte difficoltà ma risultato acquisito. Lamaro non è certo Biggar ne' per esperienza ne' per capacità, ma queste azioni non le ha mai interpretate. A dispetto di tutto, l'allenatore a inizio secondo tempo, lo fa uscire dal campo, forse per togliersi quel sassolino nei confronti della FIR.... È difficile pensare ancora alla sua leadership, credo.
D. Parte Finale:
a.Godiamoci adesso i prossimi due week end di rugby mondiale. Peccato che gli organizzatori abbiano convogliato 4 squadre nei primi due quarti. Quindi solo due squadre emergeranno tra Irlanda, SudAfrica, NuovaZelanda e Francia mentre nell’altro “girone” ne emergeranno due tra Inghilterra, Fiji, Galles, Argentina. Nel primo girone le squadre che meglio rappresentano oggi il gioco, nel secondo squadre come il Galles, che ha ricucito una situazione che li dava per spacciati, l’Inghilterra che con un nuovo corso che dura da tre anni fa sempre bene il suo compitino con una squadrone, Argentina, mi sbaglierò, sotto tono e affaticata e le FiJI che forse non avranno futuro in questa fase ma che bello vederli, sembra quasi rugby vintage in atleti con pesi con base d’asta 100Kg.