Ultimi giorni del 2022, e come sempre eccomi a descrivere un breve resoconto del mio trascorso. Negli ultimi anni il finale raccoglie sempre situazioni difficili, dolorose, forse è l’età che avanza inesorabile cancellando quelle aspettative e le speranze di una gioventù ormai lontana. Prima il covid, poi il riavvicinarsi a una vita normale, ultimamente una guerra a noi vicina, l’avvicinarsi di un età alla quale non sono abituato: non sono pronto ma per forza di cosa dovrò affrontare queste situazioni.
L’anno scorso lo abbiamo vissuto come l’uscita dall’isolamento dal virus, ed è sembrato come se si fossero liberate le gabbie: tutti pronti a tornare a vivere cercando di recuperare i giorni perduti, come se non ci fosse un domani. Ecco che andare in vacanza significava trovare i luoghi deputati pieni, stracolmi e le strutture che altro non aspettavano, alzavano, ed alzano ancora, prezzi lasciando indietro i servizi prima garantiti. Alla luce della remissione economica prodotta dal virus, adesso i servizi vengono limati, la pulizia ha interrotto l’uso di amuchina, tutti facciamo finta che sia tutto un ricordo remoto. La realtà ci richiama invece a continui richiami di vaccinazione, per chi la fa, colpiti come siamo da varianti del virus di volta in volta accertati. Prima se non ti vaccinavi non lavoravi a meno di presentare un test negativo, adesso tutti sono riabilitati anche per mano del governo che ha deciso il rientro in funzioni pubbliche , leggi medica, anche a tutti quei personaggi che si sono rifiutati al vaccino…come sempre loro furbi e noi farlocchi!
Visto che poi le emergenze mediche si sono sopite, qualcuno ha pensato bene di inventarsi una guerra invadendo un paese conosciuto a noi per badanti e belle donne, in realtà ricco di materie prime. Lasciamo perdere che lo stesso paese invaso procedeva con una loro guerra in altri territori ma la leva mediatica è dedicata tutta alle continue violenze dell’invasore. Chiaro che già il termine “invasore” la dice lunga e rispolvera nostri ricordi di storia non troppo lontani, ma vivere mediaticamente tutte le bombe subite non fa bene al cuore. Soprattutto questa guerra anziché distruggere le installazioni di potere, ha distrutto e continua a sterminare gli edifici di pubbliche abitazioni, con popolazioni ridotto allo stremo senza luce, senza acqua, senza cibo e tanto meno riscaldamento in una regione dove l’inverno è padrone di un freddo impossibile. Lo stato invaso “gode” di aiuti militari e sicuramente economici che permette il prosieguo di una guerra che l’invasore, come sempre nella storia, prevedeva di breve durata. Chiaro è che questi aiuti si tradurranno in “ricostruzione” e tutti si stanno allineando per poter godere, domani o dopodomani, di quella ricca fetta economica.
Nel frattempo l’Italia gode, come dicono i vincitori, di un governo eletto dal popolo. La sinistra sta distruggendo tutte quelle aspettative costruite con anni di sacrifici e lotte, ma tant’è: la sinistra di oggi di deve preoccupare solo di dilapidare un patrimonio per il quale non ha speso una sola stilla di sudore. Si preoccupa di essere progressista, di infondere valori che sono solo dettati da umanità tralasciando il contatto con il popolo e i lavoratori che le permettono di essere vivi politicamente. Ecco infatti che negli anni i consensi calano, si distribuiscono quote di voto a partiti che hanno le stelle sono nel logo del partito. Lo staff della sinistra non si accorge di nulla preoccupata delle riforme che a dire il vero che le ha richieste? Soprattutto una sinistra imbottita da vecchia DC ormai non si preoccupa più delle piazze avendo la pancia piena. Personalmente non sono mai stato un attivista, godevo della politica come affermazione di diritti e doveri cittadini. A oggi questa educazione civica sta scomparendo credo a favore di intrallazzi, inciuci perpetrati di nascosto, nei corridoi bui del malaffare: per avere successo si è pronti a sacrificare la propria dignità. Il governo oggi al potere si è presentato come la soluzione a tutto, presentando riforme e proposte poi ritirate a favore di un consenso che li porta a tenere le redini di un cavallo ormai viziato e imbizzarrito chiamato Politica: ennesima delusione.
In estate il mio virgulto ha convolato a nozze con Sara, offrendo una giornata di festa memorabile. All’indomani hanno goduto di una vacanza invidiabile negli States seguita giorno per giorno sulle pagine social con trepidazione. L’Argentina si laurea campione del mondo di calcio nel campionato duisputato in un paese, il QATAR, forse il meno deputato allo svolgimento dello stesso. Stadi con aria condizionata, stadi faraonici che verranno smontati vista la loro inutilità, storie di corruzione per avvallare la candidatura di questo enorme esborso di soldi che se anche di proprietà di un emiro hanno comunque “distratto” parecchie economie. Nel rugby si è assistito a una crescita repentina del nostro giocato: spero solo non sia un fuoco di paglia che terminerà nel prossimo 6nazioni. Credo comunque che dopo anni di assenza tornerò allo stadio a tifare e cantare l’inno con la commozione di sempre.
Queste le premesse che mi portano a un’età dove l’esperienza lavorativa è alla fine terminando con la pensione. Faccio i conti, consulto l’INPS e i calcoli indicano nell’aprile 2033 il mio traguardo lavorativo. Cosa sarà dopo ancora non lo so e soprattutto credo di non esserne pronto: a oggi mi preoccupo di tagliare il traguardo dei 42 anni e 10 mesi lavorativi maturati per godere dell’assegno statale. Per il dopo si potrebbero aprire molte strade, anche se nelle mie preferenze c’è quella di una settimana al mese da trascorrere in un impegno non molto gravoso come quello dell’istruzione di giovani leve, chissà siamo in attesa dell’azienda che quantifichi questa possibilità.
Buon anno nuovo a tutti voi