201808Tanti ma tanti anni fa, per poter scegliere un  albergo c’erano dei metodi che oggi farebbero impazzire gli utenti. Il  più usato era la guida Michelin, si quella dei ristoranti stellati, dove per ogni città si poteva scegliere un albergo, che rispondesse alle caratteristiche da noi scelte, tra quelle indicate sulle pagine della guida rossa. La guida costava circa 30.000 lire, al cambio odierno 15€, non erano poche credetemi, ma il servizio offerto era l’unico! Una volta andati all’albergo prescelto, si conservava il bigliettino per una volta successiva. Alla fine i bigliettini diventavano un bagaglio importante, e molte volte non si ricordava in che zona fosse confinato l’albergo indicato sul fogliettino di carta.

Poi timidamente sono usciti i primi siti di “booking” (vedi INITALIA.IT) che con la ricerca della città offrivano una visione degli alberghi in zona. Certo erano solo gli alberghi che facevano parte della struttura del sito o meglio che pagavano il sito per avere visibilità.

A oggi trivago e booking la fanno da padrone nel mercato del vitto: basta scegliere la località e i siti, ci offrono varie tipologie di sistemazione facendoci scegliere tra tipologia di stanza, casa, accessori e spese. I bigliettini da visita conservati con tanta importanza sino ad oggi diventano quindi carta straccia anche se nella consultazione degli stessi ci si accorge del tempo passato… molti alberghi non esistono più, erano in zone che si sono trasformate, ma la realtà è che tu ci sei stato, ci hai dormito e in molti casi ricordi le fattezze dei proprietari. Chissà che fine hanno fatto, al loro posto alla hall, oggi troviamo i gestori o gli impiegati delle società che gestiscono l’albergo… segno dei tempi che passano, una volta c’erano gli alimentari oggi solo grandi distribuzioni, peccato