Aver lavorato per una settimana piena in terra francese, mi ha consolidato l’idea e la convinzione che solo Francesi, Svizzeri e Tedeschi sono i tesorieri della qualità. Non parlo certo delle loro capacità, ma di tutto quel lavoro da loro svolto per assegnare ad ognuno un compito, e solo quello: tanto vale farlo bene, e loro lo fanno egregiamente.
I protocolli sono liste di istruzioni, che ognuno dei nostri cugini riceve a inizio giornata, e vanno espletate e depennate con una “x” nel quadratino apposito. Non bisogna quindi essere menti eccelse, anche perché il lavoro viene attribuito anche in funzione del limite delle competenze raggiunte, e per limite intendo chiaramente limite basso. Non sto certo denigrando i nostri parenti, anzi li ammiro e li invidio: noi italiani, siamo da sempre più o meno costretti a dover occuparci di molti più compiti rispetto ai quali siamo addetti… Li si nasce l’estrosità, l’inventiva italiana che non è l’arte d’arrangiarsi bensì l’impossibilità di poter fare altro: a scaglioni tutti siamo assegnati a compiti che non riguardano la nostra qualifica, ma solo così il sistema italiano può funzionare. E’ molto lontana l’idea che qualcuno pianifichi nei dettagli il lavoro altrui: come farebbe questi a prevedere tutti gli ostacoli che normalmente il suo sottoposto ha già risolto in mille altre occasioni senza che lui se ne avvedesse?
Scordiamoci quindi tutti i protocolli, in special modo quelli riferiti alla sicurezza, non è cosa per noi! Loro, sempre i cugini, hanno davanti a loro un lavoro cadenzato dalla risposta da apporre a un questionario più o meno lungo, più o meno noioso ma quello è e quello si farà nell’arco della giornata….: è una certezza! Noi sicuramente troveremo qualche scappatoia, qualche situazione del tipo “tanto non serve” e i segni di spunta abbonderebbero nel questionario.
Tutto questo discorso mi porta a pensare che in situazioni al limite, dove la sicurezza dovrebbe essere al primissimo posto, noi non saremo in grado di gestire i vari protocolli anche a costo della nostra incolumità. Già in Giappone, copia conforme dei nostri cugini, hanno trasgredito a piccole regole causando disastri nucleari, in Europa solo i Russi per adesso hanno avvallato la mia teoria creando il mostro di Cernobil. I cugini nostri fanno del dovere ciò che realmente deve essere, il primo passo verso i diritti, e lo si avverte nelle strade, nelle città, nei fiumi, nei parchi, sempre pettinati, puliti e accuditi da quella coscienza civica che noi non sappiamo dove e cosa sia.