società

  • Solo uno vince

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    Nella notte del 15 luglio scorso, le notizie di un colpo di stato in terra turca ha rimbalzato dapprima timidamente poi le notizie hanno assunto un carattere pesante denunciando l’occupazione della capitale per mano di militari che volevano ristabilire la democrazia nel paese. Ora, mai si è visto che i militari si preoccupino della democrazia soprattutto in una fase dove con il golpe si appropriano del potere, isolando le comunicazioni e occupando militarmente le città. A quel punto le notizie del presidente ERDOGAN erano confuse sino a che lui fa una video chiamata a un a giornalista che trasmette in diretta la chiamata stessa: il presidente si appellava alla popolazione per contrastare i militari vigliacchi e sovvertitori del suo potere. La gente a quel punto scende sulle piazze e aiutata dalla polizia locale contrasta i militari che dopo poco si arrendono. Nel frattempo il presidente salito sull’aereo presidenziale girava in giro per l’Europa in cerca d’asilo che però nessuno offriva. Dopo circa cinque ore l’aereo presidenziale atterrava a Istanbul  trovando la città e la nazione finalmente liberi

    All’indomani gli arresti degli oppositori contavano migliaia di prigionieri compresi una vasta porzione dei magistrati. Il pensiero mi va a molti anni fa quando Gorbaciov venne destituito da un colpo di stato, sedato da un Elsin rampante che scendeva in piazza e saliva sui carri armati degli oppositori. Anche qui, secondo me, in Turchia si è perpetrata la stessa strategia: con il colpo di stato così fatto lui è il solo vincitore che con un colpo di mano si è liberato di tutta la sua opposizione mettendo nel calderone addirittura tremila giudici. E’ chiaramente impossibile sapere come le cose sono andate, ma lo stato dei fatti è questo: le prigioni turche sono adesso sovraffollate di militari, civili e giudici a lui

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  • Perchè?

    MIMMOSiamo gente un po’ strana, amici compagni di lavoro, di sicuro più compagni di lavoro in virtù del fatto che solo in qualche raro caso ci si frequenta fuori dall’ambito operativo. Quest’ultimo non ha chiaramente una locazione geografica ben definita, diciamo che l’Italia la raccoglie tranquillamente tutta… Consumiamo cisterne di carburante, per raggiungere le famiglie per un paio di giorni, proprio per abbandonare tutto e mescolarci a una realtà di quotidianità domestica che proprio ci manca

    In questo contesto, tra colleghi di lavoro, si passano un mucchio di ore e di notti insieme, senza però conoscere bene le altre realtà vissute da ognuno nell’ambito familiare.

    Nonostante tutto ci lega un sottile e fortissimo legame in virtù proprio dei guai che si passano insieme a nome di un lavoro nel quale risultiamo dipendenti ma ci trattano da impresari, caricandoci di lavoro, responsabilità manco fossimo manager dell’azienda per la quale lavoriamo.

    Ti conosco quando eri stato assunto da poco, voglioso di imparare, già testardo e cocciuto, di sicuro caparbio e forte della gioventù che vivevi. Lavorerai con Giuseppe e dopo molti anni sarai proprio tu a informarmi della sua scomparsa. Intanto cresci, sia nel privato che nel lavoro. Ti sposi hai due bimbi che sono uno splendore, le cose iniziano ad andare bene, abbandoni le macchine per cominciare a dirigere il cantiere prima a piccoli passi poi sempre più in là…proprio come dicevo prima.

    Nei giorni scorsi la storia purtropp si ripete, ricevo la solita telefonata: “lo sai cos’è successo”? Te ne eri andato senza che tutti e due avessimo avuto la  minima possibilità di salutarci un’ultima volta…

    Penso che di notte sentirò dal cielo il rumore del cantiere che starai a mettere su insieme a tutti i colleghi, troppi, che negli anni sono mancati: spero che almeno questo ti possa dare la serenità che non hai

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  • Bukra Ahla

    Bukra Ahla...per un domani miglioreIn un articolo a proposito dei giovani, esprimevo:

    “Da circa 35 giorni MARIA (nome di fantasia) è a Beirut per un’organizzazione umanitaria che si prefigge in loco di istruire i bambini, profughi siriani, a passare un esame che permetta loro di avere un visto… Chiaramente la comunicazione e l’insegnamento è in inglese, perché i bimbi parlano in arabo…eh già siamo in Libano. Ogni giorno MARIA scrive in un blog le esperienze e l’amore che  ripone in questa attività intrapresa, e devo dire che aspetto con trepidazione questi suoi scritti come quando da giovine aspettavo l’uscita dell’ultimo numero di Topolino o dell’Intrepido. Dalle righe scritte traspare le difficoltà incontrate da una bella ragazza di 24 anni che si ritrova in una situazione dove deve condividere lo spazio vitale con altri suoi colleghi privandosi di tutte quelle comodità che in Italia lei aveva e conosceva bene. Ancora pochi giorni (gli incarichi durano 60 gg) e MARIA tornerà alla “normalità” fatta di cappuccino e cornetto, serate con gli amici, giornate al mare… credo che tornerà profondamente cambiata, un’esperienza del genere toccherebbe nell’animo chiunque”

    Bene adesso “Maria”, al secolo Sara Del Debbio, è tornata a casa e ha trascritto le sue esperienze sulle pagine del libro BUKRA AHLA pubblicato proprio in questi giorni da

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  • 7 Aprile 2017

    Per i poteri conferitemi dal Magnifico Rettore, dichiaro Simone Zivillica Dottore in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con il punteggio di 110 al quale questa commissione aggiunge la LODE

    Dopo una quindicina di minuti di discussione questa è stata la conclusione della parte più difficile della giornata e degli ultimi 5 anni. Entrare nella sala della commissione, poi uscirne quasi stordito e feliceper festeggiare con Simone e i ragazzi… non ha prezzo

    Adesso inizia un nuovo corso di vita, fatto di mille opportunità e qualche treno… mi auguro Simone abbia la serenità e l’intelligenza di prendere al volo quella che più gli si addice.

    Il resto della giornata prosegue tra spuntini e vino, prima nel giardino dell’università, poi al ristorante col festeggiare il Dottore con gli amici e qualche parente.

    Gli ultimi cinque anni, non sono stati proprio una delizia, qualche sacrificio di troppo, salute non eccelsa, ma che ci fa?? La giornata di oggi, la felicità di Simone nell’aver raggiunto la sua ennesima meta ripagano di tutto.

    Mai avevo visto Simone così emozionato: quando a bordo campo lo salutavo in Nazionale U19, lui mi rispondeva con un cenno distratto come se fosse abituato a quella veste; oggi vestito bello come non mai, saltava e scalciava come un puledro alla festa del paese: finalmente l’emozione lo aveva attaccato!!

  • Crociera

    22140990 10210408816959255 2075417828865094003 nTornato da appena una manciata di giorni, dalla crociera appena conclusa sono ancori vivi le emozioni, le sensazioni, le gioie.

    Per chi già ha fatto un’esperienza del genere, sa di cosa parlo, mentre chi non ha avuto ancora la fortuna di farla…che la faccia al più presto! Non so se avete presente i servizi di un hotel 4-5 stelle superiore: beh la crociera viene fatta in una città a 5 stelle ospitata da una nave.

    I servizi, le comodità, essere sempre al centro di attenzioni, non essere assillati sul da farsi, fanno scorrere i giorni della crociera in completo relax, dove per relax si intende quello superiore.

    Si inizia a Trieste dove si arriva il giorno prima, la mattina pioviggica, e cominciamo a conoscere la loro organizzazione. Lasciamo i bagagli opportunamente segnati al loro metal detector, e ci abbandoniamo nelle faccende d’imbarco. Ci fanno subito una foto alla quale non presto molta attenzione, in realtà sarà la mia foto identificativa per tutto il percorso. Infatti il mio viso sarà associato a una carta con codice a barre, che mi servirà per scendere a terra, risalire in nave, effettuare acquisti, entrare nella mia cabina. Per assurdo immagino una sola carta che potesse interpretare la carta d’identità, la carta di debito/credito, la tessera sanitaria, il bancomat e persino la patente: sono solo pensieri di quando stai bene e ti illudi per un attimo che quella possa essere la tua realtà. Arriviamo in cabina dove troviamo i nostri bagagli allineati in attesa di esplodere dentro gli armadi. Si va a mangiare si socializza con delle coppie francesi e belghe e poi si scende sale in piscina: si fuori piove usufruiamo della  piscina coperta oggi.

    Tutto il pomeriggio,  il giorno dopo e la mattinata appresso di navigazione per approdare a Atene. Qui per

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  • Giovani di tutti i tempi

    giovanivecchi 1024x674I giovani sono sempre stati giovani da sempre… tutti noi lo siamo stati e/o lo siamo ancora. Quello che cambia è il modo di essere e di vivere questa gioventù al cambiare delle generazioni e mi spiego.

    Quando ero io giovine, ascoltavo i ricordi dei “vecchi” fatti di ristrettezze, di vita non proprio spensierata fatta di privazioni e lavoro da subito. La mia educazione fu improntata a questo, mai uno spreco, mai una variante imprevista insomma quasi “mai na gioia” come si dice in quel di Roma Sud.

    La mia gioventù si è consumata tra un po’ di sport, un diploma (che i vecchi non avevano), un lavoro iniziato all’indomani del diploma, i primi soldini destinati al futuro con qualche, poche, variante ludica. Tornando indietro ripercorrerei gli stessi passi, soffermandomi magari in quegli episodi che, proprio per gioventù, non si sono vissuti appieno credendo nel domani splendente: oggi che tutto sommato lo splendore immaginato lo abbiamo vissuto ricordiamo quegli episodi giovanili, che li per li, abbiamo trascurato.

    Oggi i giovani, sono più sicuri di se stessi, hanno più certezze, in qualche caso hanno meno voglia di mettersi in gioco aggratis (si dice cosi a Roma Sud). Quindi ecco sti ragazzi che affittano dall’altra parte del mondo macchine e case per visitare qualche città  che personalmente ho visitato che ero già grandicello; oppure l’amico Mirko che mosso da una smania di conoscenza affitta insieme ad altri amici una barca per andare da Porto Santo Stefano all’Isola del Giglio: esperienza di mare? ZERO!!

    Quello che ammiro in loro è questa determinazione a fare cose che sono di loro interesse… se usassero lo stesso impeto per altro sarebbero presidenti della Repubblica.

    Certo la tecnologia li ha aiutati fornendo loro strumenti che noi sognavamo: siamo passati dai gettoni SIP allo smatphone, dalle biblioteche

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  • Vai Francè...

    Da domani ho paura

    Ieri concludendosi l’ultima giornata del campionato di calcio di serie A, si è consumata anche l’ultima partita di calcio di un campione nostrano, Francesco Totti. A fine partita con pochi preparativi si è dato inizio alla festa d’addio con il campione che rientrato anzitempo negli spogliatoi, ne riusciva per concedersi al pubblico che per molti anni lo ha osannato. Abituato ad altre scene, vedi Baresi, dove il campione consumava un giro di campo di corsa tra lacrime e disperazione, ieri per Francesco Totti si delineava un addio ancor più doloroso, fatto di un giro di campo lento ed inesorabile dove raccogliendo le ovazioni di lacrime dei suoi tifosi,  si preparava a un addio fatto di gesti e parole che sappiamo essere per lui non proprio il massimo.

    Devo dire che ultimamente mi commuovo facilmente, sarà l’età, ma la cerimonia offerta  a e per Totti mi ha toccato veramente. Noi poveri mortali siamo abituati a riporre nei campioni tutte le nostre migliori aspettative di vita e quando li vediamo piegati in un dolore che pensiamo  non li debba riguardare rimaniamo stupiti, attoniti, quasi non capiamo. Invece proprio in quelle occasioni che si consuma un dramma fatto di  dispiacere per una persona che nella vita è stata fortunata, baciata in fronte da chissà quale dea. Noi che giornalmente rincorriamo non dico il benessere, non dico la spensieratezza ma semplicemente un minimo di serenità, un dramma del genere non riusciamo neanche a pensarlo, abituati come siamo a combattere costantemente in salita. Quindi quando vediamo il campione in lacrime abbracciare la famiglia, prendere gli applausi di 65000 persone, le pacche sulle spalle di dirigenti, accompagnatori ci impersoniamo nel personaggio e siamo dispiaciuti e addolorati come lui se non di più.

    Toccante la scena dei suoi pargoli che lo abbracciano cercando di mediare il dolore, toccante la consegna di una targa da parte del presidente, toccante la consegna di un ricordo

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  • 6 Nazioni 2018

     

    Oggi si conclude il Torneo delle 6 Nazioni... l'Italia gioca a Roma nel giorno di San Patrizio, patrono dell'Irlanda, che gli irlandesi festeggeranno a Londra insieme alla vincita del torneo stesso e...perchè no del Grande Slam (cioè aver vinto tutte le partite del torneo). Inutile dire che l'Italia ha fatto i soliti progressi, come negli ultimi 18 anni, ed oggi si gioca il solito "cucchiaio di legno" in casa contro una Scozia che è sbarcata in massa nella capitale

     By Bergamasco Facebook

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  • Edoardo DiLeo

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      Di questi giorni l'uscita nelle sale dell'ultimo lavoro di Edoardo DiLeo, il seguito di "Smetto quando voglio". Anche se si tratta di un "seguito" il film è intelligente, mai scontato, tocca punte d'ilarità molto alte, senza forzature comiche. Queste parole racchiudono appieno le qualità anche del nostro attore: lui sebbene giovane vanta nella sua filmografia un mucchio di film di successo mai ostentati e, non se ne capisce il motivo, lontani dalla grossa ribalta. Lui sembra schivo, addirittura timido, ma nei suoi personaggi esce sempre un'umanità e un'impressionante vicinanza al nostro essere di tutti i giorni da comuni mortali. Veramente bravo.

     

    La sua filmografia

    Smetto quando voglio,2017

    regia di Sydney Sibilia

    Perfetti sconosciuti 2016

    regia di Paolo Genovese

    Loro Chi? 2105

    regia di F.Miccichè/ F. Bonifacci

    Noi e la Giulia 2105

    regia di Edoardo Leo

    Ti ricordi di me? 2014

    regia di Rolando Ravello

    Smetto quando voglio,2014

    regia di Sydney Sibilia

    La Mossa del Pinguino, 2014

    regia di Claudio Amendola

    Tutta colpa di Freud 2014

    regia di Paolo Genovese

    Buongiorno Papà, 2013

    regia di Edoardo Leo

    Viva L’Italia,2012

    regia di Massimiliano Bruno

    To Rome with Love, 2011

    regia di Woody Allen

    Nessuno Mi Può Giudicare, 2011
    regia di Massimiliano Bruno

    Ci Vediamo A

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  • ...anni fa...

    201808Tanti ma tanti anni fa, per poter scegliere un  albergo c’erano dei metodi che oggi farebbero impazzire gli utenti. Il  più usato era la guida Michelin, si quella dei ristoranti stellati, dove per ogni città si poteva scegliere un albergo, che rispondesse alle caratteristiche da noi scelte, tra quelle indicate sulle pagine della guida rossa. La guida costava circa 30.000 lire, al cambio odierno 15€, non erano poche credetemi, ma il servizio offerto era l’unico! Una volta andati all’albergo prescelto, si conservava il bigliettino per una volta successiva. Alla fine i bigliettini diventavano un bagaglio importante, e molte volte non si ricordava in che zona fosse confinato l’albergo indicato sul fogliettino di carta.

    Poi timidamente sono usciti i primi siti di “booking” (vedi INITALIA.IT) che con la ricerca della città offrivano una visione degli alberghi in zona. Certo erano solo gli alberghi che facevano parte della struttura del sito o meglio che pagavano il sito per avere visibilità.

    A oggi trivago e booking la fanno da padrone nel mercato del vitto: basta scegliere la località e i siti, ci offrono varie tipologie di sistemazione facendoci scegliere tra tipologia di stanza, casa, accessori e spese. I bigliettini da visita conservati con tanta importanza sino ad oggi diventano quindi carta straccia anche se nella consultazione degli stessi ci si accorge del tempo passato… molti alberghi non esistono più, erano in zone che si sono trasformate, ma la realtà è che tu ci sei stato, ci hai dormito e in molti casi ricordi le fattezze dei proprietari. Chissà che fine hanno fatto, al loro posto alla hall, oggi troviamo i gestori o gli impiegati delle società che gestiscono l’albergo… segno dei tempi che passano, una volta c’erano gli alimentari oggi solo grandi distribuzioni, peccato

  • 2017 sei nazioni per molto?

    Si è celebrata la seconda giornata del torneo di rugby  europeo più importante.  Come ogni anno, si celebrano le crescite delle altre nazionali, mentre per la nostra si celebra sempre più l'amarezza del lavoro non completo. Sapere cosa ancora manca ai nostri atleti non è dato di sapere, ognuno ha le proprio idee in merito, fermo restando le sconfitte di volta in volta sempre più cocenti collezionate. Siamo migliorati in difesa, ma non siamo capaci a produrre gioco offensivo, in mischia non siamo più leader anzi, abbiamo trovato il calciatore ma poi non calciamo...questa almeno la mia analisi, impietosa se vogliamo, che va a a ferire le parole profuse dal capitano e dall'entourage azzurro. Non è certo mia intenzione ferire alcuno, ma i risultati del tabellone parlano da sole a dispetto di un tour mondiale e dai test macht di novembre, dove sembrava aver celebrato la definitiva crescita azzurra. Così non mi sembra essere: le vittorie su RSA e Canada hanno illuso la platea regalandoci sì delle gioie immense ma che ormai abbiamo dimenticato dopo i 60 punti rifilateci dall'Irlanda sabato pomeriggio.  

    Si parla di torneo a due velocità, sembra quasi sentire parlare la Merkel, ma mi domando la frustrazione che si infligerebbe sia agli atleti che hanno pernmesso l'ingresso 17 anni fa nel prestigioso torneo che a quelli che  vi partecipano oggi dopo un mucchio di sacrifici. Certo una volta nel rugby si ventilava il professionismo, oggi sono tutti professionisti pagati il giusto e con i giusti onori. Non voglio dire che i soldi hanno affievolito la voglia di emergere e migliorare, ma vedo che al cambiare degli atleti, e dei tecnici molti volti rimangono invariati, così come le scelte effettuate dalla federazione dove nessuno paga per i mancati risultati.

    Questi dovrebbero essere frutto del lavoro svolto negli anni precedenti e qui mi sembra che non esista un anno zero. Si sono cacciati allenatori giunti alla ribalta per delle performance all'estero e qui in

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  • Ennesimo Buon Anno

    IMG_4468.JPGCamminando stamane con Lisa, avvertivo il profumo delle braci appena riaccese, delle case che si stavano pian pino risvegliando dopo la serata dedicata al dare il benvenuto al nuovo anno il 2017. Certo questo non troverà il mondo come lo aveva trovato il compianto 2016, tanti sono stati i cambiamenti avvenuti nel frattempo, troppi:

    1. Vengono a mancare personaggi che hanno lasciato un  indelebile segno del loro passaggio terreno: David Bowie, Cohen, Prince, Michael Jackson con loro la musica e noi tutti perdiamo molto. Fidel Castro che alla fine di una vita “rivoluzionaria” passa la mano lasciando Cuba preda di tutte le mire mondiali di globalizzazione.
    2. Nel mondo ancora molte lacrime versate per pochi imbecilli che in nome di una religione interpretata a modo loro seminano morte e distruzione. Del resto morte e distruzione si celebrano con infinito successo anche in Siria e non certo in nome di fanatismo religioso.
    3. In Italia si va a votare a dicembre per un referendum che pochi hanno capito, molti non hanno voluto capire e tutti hanno abbracciato per far cascare il premier, sig Renzi, che a nome di ciò che è rimasto della sinistra (anche se mascherata da cristianità) è riuscito nell’ennesimo suicidio di Via del Nazareno. All’indomani dell’insuccesso del referendum il premier si dimette dimostrando un’integrità che stavolta nessuno chiedeva, tranne i suoi detrattori.
    4. A Roma l’avvento del nuovo sindaco Sig.ra Raggi, non produce gli effetti ventilati dai pentastellati, anzi! L’ex sindaco Marino si era dovuto dimettere per una manciata di ricevute, e per non essere riuscito a coinvolgere la politica nel gestire i poteri forti. Adesso con la Raggi le stesse
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  • RFI a Pioltello

    25 Gennaioo2017

    giuntoInizia la giornata con una notizia che irrompe nel primo mattino come tutte le altre notizie che portano dolore e sofferenza. A pochi chilometri da noi, qui a Gallarate, un treno ha subito un incidente importante provocando morte e distruzione. In questi casi i vertici RFI parlano di tentata strage, che tradotto significa che stanno cercando un colpevole uno a cui affibbiare il carico di responsabilità del problema subito. Ora sappiamo bene come funzionano queste cose: RFI mastodonte con mille diverticoli e mille società che gestisce una rete ferroviaria , e ultimamente anche stradale, come se esistesse solo il collegamento Roma Milano.

    • In questo tratto geografico i treni raggiungono velocità record permettendo di coprire il percorso in circa 180min: appena intorno per fare circa 50km se ne impiegano 50min…si capisce il divario che un utente deve affrontare con il servizio proposto da RFI.
    • La rete ferroviaria è composta da migliaia di chilometri di rotaie, traverse, pietrisco, scambi, pali di trasmissione, stazioni, sottostazioni, centrali di distribuzione, segnali e soprattutto personale che deve controllare il tutto. Qui il primo nodo: in epoca di ottimizzazione risorse il personale è cronicamente ai minimi sindacali e soprattutto non prevedendo i contratti pubblici aumenti per merito, la crescita professionale avviene per anzianità nella gran parte dei casi. Risultato poche persone, male impiegate, con molti incarichi sulle spalle, poca voglia di assumersi responsabilità non proprie, e soprattutto in notevole difetto rispetto alla vastità della rete alla quale sono preposti.

    Dopo i guai affiorano sempre i serpenti pronti a sputare il loro veleno represso, e soprattutto la loro incompetenza: per colmarla si affidano agli esperti che loro stessi promuovono sul campo: ieri si è raggiunto il colmo!! La quarta rete berlusconiana, ha proposto il

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  • 2018

    IMG 20180317 WA0006L’anno, il 2018, non è iniziato nel migliore dei modi e a onore del vero sta proseguendo sempre peggio. Inutile ricordare la dipartita di Graziella, per ultimo la inidoneità alla mia mansione lavorativa da parte del medico incaricato dalla società per la quale lavoro. Inutile dire che l’aritmia riscontrata non creerebbe problemi ad alcuno, che va bene averla riscontrata e iniziato a curarla ma quello che conta è il diniego del medico allo svolgimento della mia mansione.
    Nei prossimi giorni dovrò affrontare una manipolazione chirurgica, tale cardioversione, per portare il regime del cuore ai suoi battiti regolari; dopo di ciò, se tutto sarà tornato ad essere regolare, mi si apriranno due scenari: il primo vuole il mio ricorso alla medicina legale dell’ASL il secondo comunicare semplicemente al medico la mia nuova condizione. Nel primo caso mi inimicherò il medico sperando che la commissione che si costituirà all’ASL, per giudicare il tutto, vada contro il parere del medico: credo sia improbabile. Nel secondo caso devo stare nei tempi imposti dalla legge per la presentazione del ricorso che è di 30gg; potrebbe accadere che il medico non accetti la mia comunicazione di un’eventuale guarigione e si aspetti il ricorso per il rispetto della prassi imposta.
    Adesso in questo calderone, metteteci che il sottoscritto non ha mai avuto alcun sintomo dei questo strano comportamento del cuore e non ne conoscevo affatto la sua esistenza, se non dopo l’ultimo cardiogramma effettuato qualche settimana fa. Adesso mi ritrovo con un mucchio di pasticche da ingurgitare a tempo, un nervoso che non esiste coltello adatto, e a lavorare in ufficio a fare poco... pochino!
    Meno male che però in questi giorni si sta formando il governo presieduto da tale Sig Conte, uomo MS5, che presentando un curriculum da oscar è stato smentito da tutte le referenze da lui

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  • Maremma 2018

    imagesIn campeggio, si va a mangiare nel ristorante pizzeria annesso. Al momento del conto ricevo uno “scontrino” che solo più tardi riesco a leggere come NON FISCALE ma aveva tutte i particolari del consumato per filo e per segno compreso il prezzo e le quantità. Per pagare con carta di credito (leggete bene carta di credito) la titolare fa una lunga filippica sulla linea telefonica inesistente, che per effettuare la transazione deve andare con l’apparecchio POS all’ingresso che dista qualche metro dal locale: forse fa tutto questo per invogliarmi a pagare in contanti, non so, resto li in attesa quasi religiosa. Dopo qualche giorno torniamo nello stesso locale per mangiare e scopro che essendo tutto pieno e non avendo prenotato mi devo accontentare di un tavolo all’interno piuttosto che come si era pensato all’aperto. La cena va avanti come al solito, tranne che alla mia richiesta di stuzzicadente, mi si presenta la cameriera con in mano uno, dico uno, stuzzicadente stretto tra il suo indice e il suo pollice. Abbandono il tavolo e mi dirigo alla cassa. Stessa solfa della sera prima con l’aggiunta che la ristoratrice pretendeva che fossi io ad andare all’ingresso con il POS per i problemi già conosciuti la sera prima. Al mio stupore e diniego mi sento affermare “i miei clienti collaborano con me non vede quanta gente a cui dare retta?” ancor più stupito prendo il solito scontrino NON FISCALE e porgendolo alla gentile signora affermo “anche io collaboro, mio malgrado” ma chiaramente fa finta di non capire..

    Ora tutta questo preambolo è per chiedersi: in queste strutture esiste un controllo fiscale? Sapete quanta gente lavora in queste strutture che hanno prezzi da tre quattro stelle? Vorrei conoscere lo stipendio di questi ragazzi che fanno i camerieri, i bagnini, gli assistenti di spiaggia, gli animatori, gli addetti alla pulizia, gli addetti alla ricezione, gli accompagnatori, etc etc.  Vedo dai

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