Nell'ottobre del 1960 io nascevo e lontano un campione aveva già vinto il suo oro olimpico a Roma, primo trofeo di una carriera lunga e luminosa. La sua carriera correva da un trionfo all'altro, non dimentivando i successi che ebbe nella vita privata facendosi ambasciatore dei diritti umani dove il mondo di allora non ne aveva ancora coniato la dicitura. Certo lui così guascone (a Roma si legge "coatto") sembrava interpretasse un personaggio scritto a tavolino, non rendendosi sicuramente conto che aveva delineato una nuova forma di pubblicità ed enfasi degli eventi.